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I Sistemi di Allarme e le Norme di settore – parte 1

Scritto da Lince Italia in Norme di Settore
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1. Il sistema di allarme questo sconosciuto…

Sono un “antifurtaro” di seconda generazione e sin da piccolo il mio collo è stato addestrato ad orientare la testa verso le sirene installate sopra le vetrine dei negozi. Cercare il nostro amato felino, la LINCE, per le strade di Roma era un gioco ed oramai, dopo oltre 40 anni (sigh), il gioco è diventato una piacevole e consapevole abitudine di ricerca per le strade di tutte le città che ho visitato.

Per noi operatori di settore, cresciuti a pane, microonde, batterie al piombo e plastiche autoestinguenti, tante questioni, tante accortezze, tante nozioni, sono scontate ma per la maggior parte delle persone il “sistema di allarme antintrusione” (cominciamo ad utilizzare un termine appropriato, un termine “a norma”) è un vero e proprio sconosciuto; nel quotidiano non sono ancora stati acquisiti dei parametri oggettivi che permettano una valutazione consapevole in relazione al prezzo o al messaggio promozionale proposto dal venditore.

Se devo comprare un telefono non mi chiedo se telefona o meno (lo do per scontato) ma valuto l’estetica, l’integrazione con determinati servizi, la durata della batteria (e tanti altri parametri che conosco) ed in relazione alle mie aspettative di prezzo procedo o meno con l’acquisto. Vale lo stesso per una macchina, per un frigorifero e per un televisore, abbiamo dei parametri per tutti (o quasi) gli oggetti che acquistiamo ma non per il sistema di allarme antintrusione. “Mi deve proteggere dai ladri” e questo è l’equivalente di “deve potere telefonare” o “mi deve portare da un punto a ad un punto b”. Per l’antintrusione la valutazione implicita e consapevole non esiste (o almeno non è diffusa) e quindi vince il bravo venditore, quello che viene a casa tua, ti dice che il sistema che sta vendendo è il numero uno al mondo e che costa pochi euro al mese (ma che alla fine diventano tanti euro all’anno).

Stiamo parlando della sicurezza dei nostri figli, dei nostri genitori, di noi stessi e sono convinto che un pizzico di attenzione e di “studio” vada fatto.

Vogliamo che la tua famiglia sia sempre protetta, ovunque si trovi. Pensiamo che una paese più sicuro sia anche più bello”.

Questa è nostra vision.

2. Quali sono le norme da conoscere

Fatta questa noiosa premessa arriviamo all’oggetto di questo blog, mi piacerebbe analizzare insieme a voi due norme di settore molto importanti, una relativa al prodotto antintrusione (la EN-50131) ed una relativa alle modalità di installazione del sistema di allarme (la CEI 79-3).

  • EN-50131:2012-07 (e varianti A2:2017-11/A3:2021-04) – Sistemi di allarme – Sistemi di allarme antintrusione e anti rapina (insieme di 13 norme, ognuna delle quali analizza in dettaglio i diversi componenti del sistema)

  • CEI 79-3:2012-05 – Sistemi di allarme – Prescrizioni particolari per gli impianti di allarme intrusione

La prima, la EN-50131, è un insieme di norme redatte dal Comitato Tecnico CNELEC TC79 e condivisa a livello europeo (EN) ma non ancora, purtroppo, diventata obbligatoria; in gergo “normativense” (questo l’ho inventato io non lo usate in pubblico) non è stata ancora armonizzata (questo invece è un temine importante a livello normativo) nelle direttive europee. Le direttive sono invece un requisito obbligatorio affinché il prodotto possa essere messo sul mercato, sono quei documenti richiamati nella famosa “Dichiarazione CE”.

La seconda riguarda l’installazione di un impianto di allarme antintrusione. Nella EN-50131 per le raccomandazioni sulla progettazione, la pianificazione, l’esercizio, l’installazione e la manutenzione sono indicate le Guide di Applicazione CLC/TS 50131-7 ma in Italia la 50131-7 non è distribuita e viene utilizzata la CEI 79-3 (che integra alcune sezioni tratte appunto dalla guida di applicazione CEI CLC/TS 50131-7). La CEI 79-3 è dunque una norma Italiana redatta dal comitato tecnico CEI CT79.

Ci sono molte altre norme collegate alle norme sopracitate ed al mondo della sicurezza (la EN 50130-4:2011 per la compatibilità elettromagnetica, la EN 60065:2015 per i requisiti di sicurezza e diverse altre) ma vorrei concentrare l’attenzione su queste due.

Le due norme hanno una loro sequenza logica, la EN-50131 nella prima parte descrive in termini generali le prescrizioni (le regole) di un sistema per poi andare nel dettaglio dei singoli componenti (la parte 2 riguarda i rilevatori di presenza, la parte 3 gli apparati di controllo, la parte 4 i dispositivi di segnalazione ecc.); la CEI 79-3 segue invece un flusso legato alla realizzazione dell’impianto, dalla progettazione fino alla messa in servizio ed il rilascio e della documentazione.

In questo blog e nei successivi cercheremo di approcciare insieme le due normative dal punto di vista dell’utente finale e partendo dalle sue richieste andremo a citare estratti e dettagli dell’una e dell’altra. Prima di un “antifurtaro” sono un papà ed un marito, sono anche io un utente finale ed un utilizzatore, proprio come voi (se qualcuno fosse curioso a casa mia ho installato un sistema GOLD ibrido radio-filo della… LINCE, se vi fidate dell’”antifurtaro di seconda generazione” intanto richiedete un sopralluogo, è gratuito, senza impegno e verranno a casa vostra i nostri LINCE Security Specialist; sono professionisti e dipendenti diretti della LINCE, ci tengo a sottolinearlo!) e come voi voglio proteggere la mia abitazione, i miei figli e la mie amate collezioni di Nathan Never ed Alan Ford (ok va bene anche mia moglie).

3. Cosa devo chiedere al mio installatore

Devo acquistare un sistema di allarme e la prima domanda logica che dovrei pormi è la seguente: “quale livello di protezione voglio dare a casa mia?”. Di getto risponderei che voglio “la massima protezione possibile” ma non sarei oggettivo perché non ho un criterio di valutazione. “Massima protezione” rispetto ed in relazione a cosa? Non posso certo pretendere il livello di protezione di una banca o di una gioielleria ma nello stesso tempo voglio dormire sicuro la notte. Come possiamo allora chiedere qualcosa di concreto?

Le norme rispondono a questa domanda in modo oggettivo valutando il rischio dell’ambiente da proteggere in relazione al potenziale intruso. Di seguito le definizioni di rischio riportate sia nella EN-50131 (capitolo 6) che nella CEI-73-3 (allegato A.1).

Rischio bassoSi prevede che gli intrusi o i rapinatori abbiano una conoscenza bassa degli I&HAS* e dispongano di una limitata gamma di attrezzi facilmente reperibili.

Rischio medio-basso – Si prevede che gli intrusi o i rapinatori abbiano una conoscenza limitata degli I&HAS* e utilizzino una gamma generica di utensili e strumenti portatili (es., un multimetro).

Rischio medio-altoSi prevede che gli intrusi o i rapinatori siano pratici degli I&HAS* e dispongano di una gamma completa di strumenti e di apparati elettronici portatili.

Rischio altoDa usare quando la sicurezza ha la precedenza su tutti gli altri fattori. Si prevede che gli intrusi o i rapinatori abbiano le capacità o le risorse per pianificare in dettaglio un’intrusione o una rapina e che dispongano di una gamma completa di attrezzature, compresi i mezzi di sostituzione dei componenti di un I&HAS*.

* I&HAS – sistema(i) di allarme intrusione sistema(i) di allarme intrusione e rapina

In base al rischio la CEI 79-3 analizza i livelli di prestazione dell’impianto, l’impianto da realizzare può dunque avere quattro livelli di prestazione: dal livello 1, livello di prestazione più basso se il rischio valutato è basso, al livello 4, livello di prestazione più alto se il rischio valutato è alto.

La EN 50131 ci indica invece il grado di sicurezza delle apparecchiature. Apparecchiature di grado 1 sono apparecchiature utilizzate in caso di rischio basso, mentre le apparecchiature di grado 4 sono quelle utilizzate in caso di rischio alto.

La EN-50131 nel capitolo 6 ci dice che: “Il grado di un I&HAS* è quello del suo componente di grado più basso.” quindi ci sta dicendo che un sistema di allarme con 10 dispositivi di grado 3 ed un dispositivo di grado 1 viene considerato un sistema di grado 1. Questo è chiaramente vero ma non definisce il livello di prestazione di un impianto che la CEI 79-3 definisce nel seguente modo.

Estratto capitolo 5 CEI 79-3 “La determinazione del livello di di prestazione dell’impianto è frutto sia della scelta dei componenti del Sistema di Allarme Intrusione e Rapina (I&HAS) sia della sua architettura e conformazione illustrata dal metodo matematico di calcolo

Questo significa che non contano solo i componenti ed i loro relativi gradi sicurezza ma anche come vengono posizionati ed installati nel sito da proteggere. La combinazione di prodotto ed installazione definisce la prestazione dell’impianto.

Per rispondere in maniera oggettiva alla nostra domanda dobbiamo dunque sapere da chi vogliamo difendere la nostra abitazione o il nostro negozio e richiedere un livello di prestazione dell’impianto da uno a quattro.

Se voglio difendermi da intrusi mediamente preparati (con una conoscenza limitata dei sistemi ed una generica di utensili e strumenti portatili) allora devo richiedere al mio installare un impianto con livello di prestazione due.

Se voglio difendermi da intrusi o i rapinatori preparati (ossia pratici dei sistemi di allarme con una gamma completa di strumenti e di apparati elettronici portatili) allora devo richiedere al mio installatore un livello di prestazione dell’impianto pari a tre.

Se la sicurezza ha la precedenza su qualsiasi altro fattore (questo solitamente non si applica ad un’abitazione ma alle banche o istituti similari) allora devo richiedere un livello di prestazione pari a quattro.

E’ molto importante essere consapevoli che all’aumentare del livello di prestazione aumenta anche il valore in termini economici dell’impianto (a volte in maniera significativa) ed è per questo che è fondamentale affidarsi a professionisti per effettuare un sopralluogo accurato. Se il vostro obiettivo è quello di avere un livello di prestazione alto ma non volete spendere un patrimonio va scelto un prodotto che vi permetta di iniziare con un impianto basilare con la possibilità, nel tempo, di incrementarne la prestazione fino al livello desiderato.

4. Prossimamente…

Abbiamo visto velocemente un primo aspetto delle norme ma ci sono molte altre nozioni da conoscere e tanti aspetti da approfondire. Pian piano li vedremo nei prossimi blog, di seguito una piccola anteprima:

  • la classificazione ambientale di un dispositivo;
  • perché una centrale di allarme con la presa non rispetta le basilari condizioni di sicurezza;

  • applicazioni pratiche dei metodi per determinare il livello di prestazione di un impianto;

  • un sistema via radio quali requisiti deve avere per essere sicuro.

Alessio MERCURI

Responsabile Operazioni e Ricerca e Sviluppo

Lavoro ufficialmente in LINCE da 19 anni ma ufficiosamente dal 1975, anno della mia nascita e della nascita dell’azienda fondata da mio padre, Alessandrino Mercuri. In azienda sono responsabile del settore Operazioni e del settore Ricerca & Sviluppo. Ho frequentato il liceo scientifico, ho una laurea magistrale in Ingegneria Gestionale ed un master di secondo livello in Ingegneria dei Sistemi a Rete. Sono un papà, un marito ed ho vinto un triplete in tempi ormai lontani ma non lontanissimi. Amo lo sport, la fantascienza, il cinema ed i fumetti.

Data pubblicazione: 10 Gennaio 2022

Scritto da Lince Italia in Norme di Settore

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